Se è vero che l’autunno è una seconda
primavera, in cui le giornate afose lasciano spazio alla rugiada mattutina e
rimettono all’opera i giardinieri con trapianti e potature, l’abelia è uno dei
suoi arbusti più generosi.
In una stagione ricca di colori caldi e
avvolgenti, i suoi fiori chiari illuminano
il giardino e profumano l’aria resistendo a lungo sui rami scuri, anche
oltre il “tempo” dettato dai cataloghi.
Le abelie appartengono alla
famiglia delle Caprifoliaceae, hanno
piccoli fiori a campanella da rosa intenso a bianchi e foglie minute, appena
coriacee, lucide, verde scuro o striate ai margini, diventano rosa-rosse in
estate e autunno. Sempreverdi o spoglianti, a seconda della
varietà e del clima, si adattano a
terreni diversi, al sole e alla mezz’ombra.
Scoperte in Cina all’inizio dell’Ottocento dal
medico Clarke Abel, a cui devono il nome, le abelie botaniche, originarie di un
vasto areale che va dall’Asia orientale al Messico, sono una ventina, cui si
aggiungono numerosi ibridi e varietà, alcuni dei quali particolarmente adatti alla coltivazione in vaso per le dimensioni
contenute, come Abelia x grandiflora
‘Sparkling Silver’ dalle foglie variegate verde chiaro e argento e dai fiori
bianchi fino a ottobre, o il portamento ricadente, come Abelia ‘Edward Goucher’ dalle foglie color bronzo, poi verdi e dai fiori
rosa da luglio a settembre. Meno facile da trovare, ma profumatissima e
perfetta per i piccoli spazi è Abelia
mosanensis, conosciuta anche come abelia fragrant o abelia coreana.
Le abelie non temono il freddo, sopportando temperature fino a -15/-20°C.
Dalla primavera all’autunno, se non sono esposte alla pioggia, vanno annaffiate
con regolarità, ma senza esagerare, evitando, se possibile, l’uso dei sottovasi
per limitare i ristagni idrici e i marciumi radicali. A fine inverno, si
eliminano i rami secchi. Se volete una pianta compatta e ordinatissima, potatela
in autunno. Si moltiplicano per talea semilegnosa in estate o per propaggine.